Quando una classe ti dice: “Profe, ma lei è un’iperattiva!”, le ipotesi che si profilano all’orizzonte sono due, come due sono le traduzioni tra cui puoi scegliere, per interpretare al meglio il messaggio subliminale che ti stanno inviando i tuoi criptici studenti.
Traduzione A: “Profe, lei è un’insegnante molto attiva, una perfetta organizzatrice dell’esiguo tempo a sua disposizione, così rigorosa da non sprecare neanche un secondo e così scientifica da farci rientrare la spiegazione, l’interrogazione, la battuta che alleggerisce l’umore e il consiglio che agevola lo studio”.
Traduzione B: “Profe, lei è una pazza squinternata: si curi quanto prima”.
Soffrirò di manie persecutorie, sarà carente di autostima, tenderò a vedere il bicchiere più vuoto che pieno, ma la traduzione B continua insistente a rimbombarmi nella testa.