Ultima notte di patimento per tutti coloro che, da domani, affronteranno gli Esami di Stato. Ultima perché, fatta la prima prova, tutto si ridimensionerà e le altre tre (compresa quella orale) sembreranno affrontabili. Solo stanotte i maturandi avranno la gola gonfia d’ansia, il cuore col battito a mille, gli occhi spalancati nelle tenebre. Domattina si sentiranno lo stomaco chiuso dall’angoscia e sarà un’impresa fare colazione. Ma già giungendo a scuola e incontrando i compagni di questa ciclica avventura, penseranno: forse ce la faccio. E ce la faranno. Dal Ministero giungeranno i testi delle prove, i commissari procederanno a fotocopiarli e distribuirli, ciascuno sceglierà la traccia a lui più adatta (o meno estranea) e le sei ore successive voleranno. Brainstorming selvaggio, organizzazione dei pensieri, brutta copia, bella copia, e il grosso sarà fatto, l’esame sarà avviato: sarà tutta discesa.
Questo si scrive per incoraggiare.
La verità è che a me mi viene l’ansia anche a fare il commissario esterno.