Lui è arrivato in Italia dall’Albania, con i suoi genitori albanesi.
Lei è nata in Italia, da genitori italiani.
S’incontrarono a scuola. Gradualmente si conobbero e, col tempo, scoprirono di piacersi. La situazione si aggravò quando capirono di essersi innamorati. Perché i genitori di lei sgranarono due occhi così e dissero: “MAI!”.
Iniziarono a uscire insieme ma, a fasi alterne, si allontanavano, per poi riavvicinarsi.
Dopo un tira-e-molla dettato probabilmente dalla differenza di culture, si arresero al sentimento forte e reciproco che provavano l’un l’altro e decisero di fare le cose per bene.
Ora stanno insieme. Amorosamente. Appassionatamente. Ufficialmente.
E i genitori che dissero quel “MAI!” hanno sempre in giro per casa quell’albanese apparentemente impacciato, ma effettivamente simpaticissimo.
Allo scadere del loro primo anno insieme hanno fatto due biglietti e sono partiti, lasciando vuoti i loro banchi per cinque giorni: cinque giorni a Madrid.
Molti miei colleghi, loro professori, non hanno affatto gradito la vacanza fuori programma, fatta a ridosso della fine dell’anno scolastico. Hanno storcignato il naso, hanno apertamente criticato.
Nemmeno io trovo saggio questo viaggio, in questo preciso momento di scadenze, verifiche e interrogazioni.
Ma mentre erano via gli ho scritto un sms per dirgli “Ragazzi! Vi penso!”.
E stamani che sono tornati la bocca mi s’è allargata in un incontenibile sorriso.